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Sistri: Anci presenta a ministero Ambiente documento per migliorare tracciabilità

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Sistri: Anci presenta a ministero Ambiente documento per migliorare tracciabilità Empty Sistri: Anci presenta a ministero Ambiente documento per migliorare tracciabilità

Messaggio  Admin Gio Apr 22, 2010 9:54 am

Una campagna informativa-formativa indirizzata a cittadini, Comuni e imprese per sensibilizzare sul sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (Sistri) più una serie di interventi operativi, primo fra tutti l’iscrizione unica del Comune per coordinare al meglio l’utilizzo del sistema, al fine di semplificare la gestione del Sistri e garantire la sostenibilità del nuovo sistema. Sono queste le richieste principali che l’Anci ha presentato ieri al ministero dell’Ambiente per individuare un efficace modus operandi che permetta ai comuni, grandi e piccoli, la piena attuazione del progetto Sistri

Nota sul nuovo Sistema per la Tracciabilità dei Rifiuti (SISTRI)

Il nuovo Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI) è stato istituito ai sensi dell’articolo 189 del decreto legislativo n. 152 del 2006 e dell’articolo 14-bis del decreto-legge n. 78 del 2009 convertito, con modificazioni, dalla legge n. 102 del 2009 con decreto del Ministero dell’ambiente 17 dicembre 2009, al fine di rendere digitali le tradizionali scritture ambientali (registro di carico e scarico, formulario e Mud) attraverso dispositivi elettronici.

Tutti gli enti locali (regioni, province, comuni), qualora producano rifiuti pericolosi sono quindi tenuti ad iscriversi al SISTRI, come produttori di rifiuti pericolosi, secondo la tempistica di cui all’articolo 1, comma 1, lettere a) e b) del DM 17 dicembre 2009. Gli stessi soggetti, qualora titolari di autorizzazioni di impianti di recupero/smaltimento di rifiuti urbani sono, altresì, obbligati ad iscriversi al SISTRI, ai sensi dell’articolo 1, comma 1 lettera a) dello stesso decreto, nella categoria recuperatori/smaltitori. I centri di raccolta che operano ai sensi del DM 8 aprile 2008 sono esentati dall’obbligo di iscrizione. I comuni non sono, invece, tenuti ad iscriversi al SISTRI come produttori di rifiuti urbani. Solo i comuni della regione Campania devono, ai sensi dell’articolo 2 del citato DM 17 dicembre 2009, iscriversi al SISTRI, come produttori di rifiuti urbani.

Premesso che l’Anci condivide gli ambiziosi obiettivi che il Ministero si propone di raggiungere con l’introduzione del Sistema di tracciabilità dei rifiuti, si ritiene che la complessità della sua attuazione necessiti di ulteriori approfondimenti in ordine ad oggettivi e riscontrati problemi di informazione che possono seriamente porre a rischio la sua corretta applicazione ed, in alcuni casi, interrompere il percorso virtuoso dei comuni in tema di sicurezza nel settore della raccolta, smaltimento e recupero dei rifiuti pericolosi e solidi urbani.

Si ritiene siano diversi gli aspetti da chiarire al fine di individuare con le strutture ministeriali competenti un modus operandi che permetta ai comuni, grandi o piccoli che siano, di implementare semplicemente, immediatamente e senza trascinare situazioni di dubbio, al fine di permettere la piena attuazione del progetto SISTRI.

Si ritiene che, nell’eventuale impossibilità di una modifica al dettato legislativo, debba essere necessariamente data UNA INTERPRETAZIONE AUTENTICA DELLA NORMATIVA VIGENTE impartendo ai comuni precisi indirizzi con cui si possano sciogliere i dubbi tuttora emergenti ma, soprattutto, con cui si declinino, si recepiscano e si risolvano anche i reali problemi derivanti dallo stato di fatto delle diverse situazioni territoriali, indirizzi che dovrebbero anche tenere conto delle diverse dimensioni demografiche dei comuni.

Tutto ciò premesso si sottopongono alcuni indicazioni metodologiche e di merito volte a superare alcune delle possibili difficoltà incontrate dai comuni nella fase di avvio del sistema SISTRI.


ASPETTO INFORMATIVO/FORMATIVO GENERALE

Il progetto SISTRI è oggettivamente sconosciuto per la gran parte dei cittadini, imprese, commercianti, professionisti, ecc., ma anche per i comuni.
Pertanto si ritiene indispensabile organizzare una adeguata campagna informativa e formativa su almeno tre filoni principali:
• il primo, di carattere più divulgativo, indirizzato ai cittadini ed alle imprese, volto a far comprendere in maniera ampia le finalità, gli obiettivi e le opportunità che il sistema SISTRI, una volta a regime, garantirà;
• il secondo, di carattere meramente formativo, indirizzato ai comuni, alle società partecipate che operano nel settore, a tutti i soggetti giuridici che producono, consumano o detengono rifiuti pericolosi.
• Il terzo, di indirizzo culturale, con programmi formativi in particolare attraverso iniziative destinate alla popolazione scolastica.





PER L’ASPETTO OPERATIVO RIGUARDANTE I COMUNI

Almeno nella fase di start up, anche in considerazione dell’attuale modello organizzativo prevalente dei Comuni del Nord d’Italia, si ritiene di suggerire tre modalità operative che sostanzialmente hanno il pregio di semplificare la gestione di SISTRI per i comuni ed per tutti i soggetti giuridici obbligati, garantendo l’adeguatezza e quindi la sostenibilità del nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti e, soprattutto, per evitare il rischio concreto di “abbandoni sconsiderati dei rifiuti pericolosi sul territorio”.

1. Le sedi comunali, oltre al municipio vero e proprio, sono solitamente costituite e articolate in più unità locali, quali: magazzini; cimitero; biblioteca; ambulatori; ecc... Secondo quanto previsto dalla normativa, ciascuna unità, in quanto produttrice diretta, dovrebbe avere una propria iscrizione e funzionalità autonoma. Questo stato di fatto comporterebbe una serie di problemi:
• ciascuna unità operativa, pur nella propria autonomia funzionale, dipende comunque e totalmente dal municipio centrale;
• ciascuna unità potrebbe non disporre di personale con competenze che consentano di utilizzare correttamente il nuovo sistema;
• spesso molte delle unità locali non dispongono della strumentazione informatica necessaria allo svolgimento delle procedure.
Alla luce di queste oggettive situazioni si ritiene indispensabile che il comune (almeno quelli di minore dimensione demografica), a prescindere dalle unità locali da cui è costituito (più o meno dipendenti o più o meno autonome) debba provvedere, comunque, ad UNA SOLA ISCRIZIONE e che tutte le procedure siano a carico di un solo ufficio competente che, normalmente, già dispone delle conoscenze e delle capacità per coordinare ed applicare correttamente la nuova normativa.

2. diversi comuni dispongono sul proprio territorio di piattaforme ecologiche (o centri di raccolta) che gestiscono direttamente, o in forma associata o attraverso altre modalità quali, ad esempio, la gestione in appalto a soggetti giuridici autorizzati aventi i necessari requisiti di idoneità. Presso tali sedi sono conferite dai cittadini dalle imprese locali autorizzate alcune tipologie di rifiuto speciale e pericoloso che, in sicurezza, sono adeguatamente separate e stoccate. Anche i comuni stessi conferiscono in tali sedi sia i rifiuti prodotti direttamente nel palazzo comunale e/o nelle altre unità locali, sia quelli abbandonati abusivamente sul territorio e raccolti dagli operatori ecologici dell’amministrazione. Detti rifiuti vengono poi avviati allo smaltimento o ai vari centri di coordinamento per il recupero secondo i canali previsti dalle normative.
Stante la situazione descritta (riconosciuta da tutti come “virtuosa”), che si riscontra in moltissime realtà locali, è facile comprendere che se si vogliono ottenere garanzie di successo per il sistema che dovrà perseguire la gestione e la tracciabilità dei rifiuti pericolosi, ci si dovrà necessariamente affidare ad un modello gestionale che utilizzi pienamente dette strutture ove presenti. Infatti attraverso queste realtà consolidate si possono realizzare dei modelli operativi che siano sostanzialmente attuabili, sicuri, economici e adeguati, nonché operativi a pieno regime in tempi ristretti. Pertanto riteniamo sicuramente più opportuno e più facile avviare SISTRI ponendo in capo anche al soggetto giuridico gestore della piattaforma ecologica, a tutti gli effetti considerata unità locale, l’obbligatorietà della iscrizione al SISTRI con tutti gli adempimenti conseguenti.
A nostro parere così facendo, si raggiungerebbero facilmente molti degli obiettivi di SISTRI con una netta semplificazione dei processi e delle modalità operative che nessuno esclude possano essere ulteriormente approfonditi ed eventualmente migliorati in successive fasi.

3. Si ritiene, infine, che tutte le amministrazioni che hanno appaltato a soggetti giuridici autorizzati (società partecipate o a capitale privato) la gestione in regime di “global service” delle aree, delle unità locali e delle attrezzature che producono rifiuti definiti pericolosi, debbano essere esentati dall’iscrizione al SISTRI e dai relativi adempimenti.


PER L’ASPETTO ORGANIZZATIVO DI AVVIO DEL SISTEMA

Per il raggiungimento degli obiettivi sopra esposti Anci è disponibile a valutare proposte operative che consentano ai comuni di migliorare ancora di più i propri standard qualitativi in questo settore che, tra l’altro, consente di misurare il livello di civiltà e di lungimiranza di una comunità.



SISTRI - CHIARIMENTI PER I COMUNI

• I contratti di manutenzione e global service che spesso hanno in essere i Comuni e in virtù dei quali "dovrebbero" essere esonerati dall'iscrizione come produttori di rifiuti pericolosi. Riceviamo diverse richieste di informazioni su questo punto. Sul sito del SISTRI si evincerebbe l'esonero dall'obbligo di iscrizione, ma sia in occasione del seminario che abbiamo organizzato in ANCI, che a seguito delle diverse e-mail inviate alla struttura del Ministero, tale punto non è stato del tutto chiarito. Sarebbe necessario individuare una modalità giuridica per cui i comuni possano delegare in “outsourcing” un eventuale soggetto terzo e quindi non essere obbligati a pagare il contributo al SISTRI .
• Visto che il pagamento del contributo di iscrizione al SISTRI, da parte dei Comuni deve essere effettuato annualmente, si dovrebbe individuare una modalità per cui il contributo dovuto dai Comuni sia dovuto solo in caso di eventuali variazioni
• Nell’ipotesi di abbandono rifiuti su suolo pubblico da parte di ignoti e raccolti dalla società di gestione, il Comune deve iscriversi al SISTRI nel caso in cui tali rifiuti abbandonati siano pericolosi (es. amianto, RAEE, batterie, acidi, ecc…).
• Nel caso di gestioni associate come ad esempio un impianto di trattamento con annessa discarica per i rifiuti urbani di una determinata serie di enti locali sia gestito da un soggetto terzo cui è stata dato in appalto la conduzione dell’impianto. Chi è tenuto a iscriversi iscrive al SISTRI? Il titolare della autorizzazione (es. consorzio di Comuni) in quanto proprietario dell’impianto e soggetto al quale è stata rilasciata autorizzazione o il gestore dell’impianto ?
• Nel caso di posizionamento di contenitori per rifiuti pericolosi da parte dei Comuni presso strutture private (es. raccogli siringhe presso ambulatori medici) è necessario isciversi al SISTRI e se sì quale è l'unità operativa da iscrivere?
• Si segnala infine la problematica relativa alle iscrizioni degli impianti di proprietà comunale affidati a terzi. E’ pervenuta all'Anci la notadel Ministero con la quale ribadiscono che gli oneri derivanti dal SISTRI afferiscono ai titolari degli impianti, indicando che nell'ipotesi in cui non sia stata ancora effettuata la volturazione dell'autorizzazione e l'Amministrazione comunale si sia iscritat al SISTRI, quest'ultima dovrà immediatamente segnalare l'avvio delle procedure di volturazione al Ministero dell'Ambiente ai fini dell'attribuzione del contributo al soggetto gestore (...) che provvederà ad effettuare l'iscizione al SISTRI non appena avvenuta la volturazione. Da ciò deriverebbe un evidente problema nel caso di variazione degli affidamenti. La soluzione potrebbe essere che il gestore si iscriva in funzione del contratto di servizio e NON della volturazione dell'autorizzazione.


Fonte: www.anci.it
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