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Rifiuti pericolosi per l’ambiente acquatico

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Messaggio  benassaisergio Ven Mar 23, 2012 4:07 pm

Rifiuti pericolosi per l’ambiente acquatico (1)
Dal momento che la discussione sul thread “Conversione Dl 2/2012 (cd. "Dl ambiente"), marcia indietro della Camera” si sta ampliando in direzione di una più generale discussione sulla classificazione dei rifiuti pericolosi per l’ambiente, ritengo opportuno aprire un nuovo thread su questo specifico argomento.

E, anche questa volta, vorrei partire con un po’ di storia.
Quando, a livello ONU, iniziò il lavoro sul GHS, vi partecipavo come esperto italiano in materia di trasporto di merci pericolose; successivamente, dopo essere stato nominato Chairman del “UN Committee of Experts on the transport of dangerous goods”, vi partecipai anche in tale veste. E, in quanto tale, proposi, e ottenni, che il GHS dovesse essenzialmente basarsi sui criteri di classificazione utilizzati nel trasporto, che avevano il vantaggio di essere già utilizzati, in maniera armonizzata, a livello mondiale.
E, dopo anni di discussione, effettivamente quello fu il risultato. In particolare ricordo con un certo divertimento che la banalissima formula per classificare le miscele con tossicità acuta (appunto: una banale media ponderata fra le DL(CL)50) fu, per l’arco di un giorno, discussa come la “formula Benassai”.
Ma purtroppo devo confessare una mia mancanza: decisi di non seguire il gruppo di lavoro che preparava i nuovi criteri per le materie (sostanze, miscele, preparati, rifiuti) pericolose per l’ambiente.
E, quando vidi il complicato sistema (adesso ancora molto più complicato) proposto dal gruppo di lavoro, cercai di proporre un sistema più semplice, ma, non avendo partecipato ai lavori, fui “travolto” dagli esperti che vi avevano lavorato.

Questo “excursus” storico serve solo a ricordarvi, ancora una volta, che “prevenire è meglio che curare”, quindi vale la pena di essere presenti quando le norme si “costruiscono”.

(segue)

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Messaggio  benassaisergio Ven Mar 23, 2012 4:09 pm

Rifiuti pericolosi per l’ambiente acquatico (2)
Nell’ambito delle discussioni sul GHS chiesi anche di rendere esplicita la sua applicazione anche ai rifiuti. Ma mi fu obiettato che il GHS, in quanto derivante dalla famosa “Agenda 21” approvata nel 1992 all’UNCED di Rio de Janeiro, non poteva riguardare anche i rifiuti poiché essi erano discussi in altre parti dell’Agenda 21: motivazione, secondo me, solo cavillosa, ma che comunque fu accettata. Infatti nel GHS si parla sempre della sua applicazione ai luoghi di lavoro, al trasporto, ai consumatori e mai ai rifiuti.
E ci riprovai anche quando si cominciò a discutere del regolamento CLP. Inviai un commento alla Commissione Europea, chiedendo che il CLP si applicasse anche ai rifiuti. Ma evidentemente non risultai convincente
Breve considerazione: è vero che, anche se si partecipa alle discussioni preliminari, non sempre si riesce a “vincere”, ma comunque bisogna provarci.

Per chiudere con la “storia” devo anche ricordare che tutte le posizioni che assumevo in quelle riunioni internazionali erano essenzialmente basate sul mio “buon senso”.
Ho provato varie volte a coinvolgere gli operatori del settore, forzando il Ministero dei trasporti a convocarli, per avere indicazioni da parte di chi vive quotidianamente i problemi, ma con scarsi risultati.
Spero solo di non aver fatto troppi danni.

Per inciso (forse ripeto una cosa che ho già detto): l’ente pubblico preso il quale lavoravo (in qualità di funzionario, non mi hanno mai nominato dirigente) aveva pure provato a sostituirmi (non ero “politicamente” gradito) alle riunioni internazionali. Ho potuto continuare solo perché sono intervenuti presso il governo italiano il Segretario di Stato (Ministro) ai trasporti USA e quello del Canada, chiedendo di permettermi di continuare a svolgere le mie funzione di Chairman di cui sopra.

Di nuovo: non vi racconto queste cose per “sfogo personale”, ma solo per cercare di farvi capire dove, come, e a che condizioni, si può (e si deve) essere presenti in fase di elaborazione della normativa.

(segue)

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Messaggio  benassaisergio Ven Mar 23, 2012 4:10 pm

Rifiuti pericolosi per l’ambiente acquatico (3)
Ricordando che, nel regolamento CLP, la classificazione di una materia come “pericolosa per l’ambiente (acquatico)” è legata alla tossicità acuta e cronica per gli organismi (pesci, crostacei, ecc.) che vivono in ambiente acquatico, alla biodegradabilità, alla bioaccumulazione, c’è davvero bisogno di distinguere fra tossicità acuta categoria 1 (nel GHS ci sono anche le categorie 2 e 3) e tossicità cronica categorie 1, 2, 3 e 4 (con le diverse articolazioni a seconda della disponibilità dei dati) ?

Io credo di no. Ma, certo, modificare GHS e regolamento CLP non è una cosa semplice (e se nessuna/o ci prova, ancora meno !).
Però, provvisoriamente, si può provare a fare qualcosa per i rifiuti.

E, allora, perché non proporre al Ministero dell’ambiente, che adesso DEVE emettere un decreto per definire come assegnare H14 ai rifiuti, un criterio accettabile per le/gli operatrici/ori ?

Ed ecco una proposta.
Le operatrici/ori del settore, a partire da questo forum, propongono (tramite le proprie associazioni ? direttamente ?) al Ministero dell’ambiente di classificare come H14 i rifiuti che contengono più del 10 (?) % di sostanze classificate come pericolose per l’ambiente, senza che sia necessario alcun test di verifica.

Perché 10 ( o 1 o 5 o 25, decidete voi) ?
Perché stiamo parlando di numeri convenzionali (come per le LC (CL)50), che sono una convenzione (perché non sappiamo, per ora, fare di meglio) e che poco hanno attinenza con gli effettivi processi di danneggiamento degli organismi.

(segue)

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Messaggio  benassaisergio Ven Mar 23, 2012 4:11 pm

Rifiuti pericolosi per l’ambiente acquatico (4)
Qualche considerazione finale (scusatemi se abuso così tanto dello spazio messo a disposizione dal mai tanto benemerito Admin).
Talvolta (spesso) siamo coinvolti nel tentativo di fare i giuristi (anzi, i giudici, visto che solo la magistratura può interpretare le leggi), cercando appunto di “interpretare” le leggi.
Ma non sarebbe più utile, partendo dalla vostra (non dico mia, perché io non sono mai stato un operatore del settore rifiuti) realtà, affrontare i problemi “praticamente”, cioè non cercando la soluzione nella norma esistente, ma proponendo una norma che sia “pratica” ?

E allora: cosa aspettate a richiedere che l’H14 sia assegnato solo ai rifiuti che hanno più di 10 (?) % di sostanze classificate come pericolose per l’ambiente ?

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Messaggio  homer Ven Mar 23, 2012 8:52 pm

Non mi pare che il testo preveda l'obbligo per il Ministero di emanare un decreto in tal senso, mi sembra più una facoltà: speriamo che sia attuata, ma ci credo poco visto che questi criteri ADR fanno contenti tanti grossssssssi personaggi.
Il fine settimana si preannuncia focalizzato sul tema.......
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